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Teatri rotondi e delicate ispirazioni: intervista a DARIA PALOTTI

 

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Era il 2001, fuori un gran freddo di quello che toglie il respiro, era sera, una pizzeria ancora  aperta, tutti i tavoli già occupati.. Ero sola e mi sedetti, per caso, vicino a una ragazza vestita di tanti colori.  Aveva gli occhi profondi e lo sguardo che sapeva d’ispirazioni nuove…anche lei era sola con la sua pizza. Aveva un orecchino dalla forma davvero molto particolare.. Non esitai un istante a chiederle dove lo avesse trovato.

Era gentile e mi raccontò del suo orecchino e della sua passione per l’arte, della sua voglia di fare e creare esprimendosi in tanti modi diversi e soprattutto mi parlò del suo grande amore, il teatro rotondo: il circo.

Mi disse solo di chiamarsi Daria e qualche anno dopo, quando trovandomi davanti a manifesti e illustrazioni originali e accattivanti per il soggetto, lo stile e i colori, venni a sapere che l’artista che li aveva creati era Daria Palotti, la mia mente tornò subito, con la memoria, alla ragazza della pizzeria.  Ero sicura che fosse lei e non mi sbagliavo.

Da quel giorno lontano, ormai quasi venti anni fa, non l’ho più rivista, ma oggi, sono molto felice di presentarla su Disegnostorie.

Questa breve intervista tratta solo parzialmente la poliedricità di Daria Palotti che attraverso diverse forme espressive ha creato uno stile dinamico e fresco fatto di figure prevalentemente femminili che provengono dal circo.

Le sue opere sono abitate da acrobate, ballerine, equilibriste, clown, ma anche da giovani ragazze che si confondono con piante o talvolta con nuvole, al punto di perdervi i confini per diventare un tutt’uno con questi elementi naturali.

Creazioni che narrano di sirene, unicorni, renne e altre figure fantastiche appartenenti a un mondo onirico che viene a trovare lo spettatore e lo seduce lasciandolo sognante, si, ma anche toccato da un leggero velo di inspiegabile malinconia che scaturisce dagli sguardi dei personaggi di Daria o forse dal colore e dalle linee.

A volte le opere di questa artista raccontano un divenire, un “umano germinare” che trasforma chi crea poiché l’uomo è cambiato dal suo stesso esprimersi e creare. Ciò che l’uomo crea cambia, sostanzialmente, prima lo stesso creatore e solo in un secondo momento anche l’ambiente circostante.

I nostri volti a ben vedere, celano forme che sono “meraviglie”, dietro un apparente normalità somatica possono nascondersi inaspettate soprese che portano alla luce una dimensione interiore mostrificante e sopita.

Se è vero che il mezzo è il messaggio, i soggetti di Daria cambiano molto a seconda che l’artista li stia scolpendo nella creta, dipingendo a tempera o con acquarelli: se le sculture a volte sono inquietanti, gli acquarelli e le ceramiche di Daria, invece, offrono allo spettatore figure delicate e leggiadre, innamorate, e se a volte sembrano piangere questa è un’illusione perché si tratta solo di fresca pioggia.

Illustratrice di svariati libri per bambini, dà vita a personaggi e ambienti in grado di liberare e accendere la fantasia dei piccoli lettori che ne ricevono uno stimolo a immaginare, sognare, ispirarsi.

Daria Palotti è un’artista attiva in diversi ambiti e il suo sito può indicare come seguirne le svariate attività, le mostre, i laboratori. Quanto alle attività formative, tiene laboratori creativi per bambini e adulti in provincia di Pisa e in molti altri luoghi.

Le diverse attività e la sua trasformazione nel tempo lasciano intravedere una personalità artistica non legata a schemi o a forme predefinite ma animata da una giocosità contagiosa e entusiasta in grado di stupire e coinvolgere nella voglia di trovare sempre nuove ispirazioni.

https://it-it.facebook.com/dariapalottipage/

http://www.dariapalotti.it/

Come nasce Daria artista?

Nasce con l’esempio, con lo studio, con la sensibilità e con la voglia di creare . Difficile è mantenere viva l’artisticità, la curiosità e la voglia di scoprire e di scoprirsi.

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Sei solita esprimerti attraverso diverse forme espressive: come scegli con cosa creare di volta in volta?

..Di volta in volta seguo  la voglia o l’esigenza, dipende dal progetto e dall’idea che devo o che voglio sviluppare… O l’umore… ma se è inverno nel mio studio è troppo freddo per la creta.. Certe volte è anche un modo per rinnovare l’ispirazione, mettersi a studiare nuovi modi per esprimersi.

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L’illustrazione dei libri per bambini è una delle tue attività. Cosa deve offrire una buona illustrazione, al piccolo lettore?

Un mondo immaginifico e fantasioso  che alimenti e dia lo spazio all’immaginazione del piccolo lettore, che stimolato creerà a sua volta mondi alternativi.

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Come pensi che possa essere accompagnata e incoraggiata la creatività dei bambini?

Mettendo a disposizione gli strumenti e uno spazio protetto dove poter esprimere liberamente la creatività…Incoraggiata, seguita, giocata e non giudicata.

Credi che ci siano attività che invece minacciano la creatività infantile?

Credo di no…tutte le attività manuali anche le più rigide e noiose non ce la fanno a spegnere la creatività dei bambini.. magari non l’alimentano..ma per fortuna i bimbi riescono ad essere creativi naturalmente. Più difficile è conservarla e alimentarla una volta  adulti.

La natura è molto presente nelle tue opere, vuoi rappresentarla o indicarla a chi non sa vederne l’aspetto più poetico?

In generale non voglio indicare niente… La rappresentazione della natura e le sue commistioni con l’essere umano è una cosa che mi interessa e mi piace rappresentare.

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Cosa hai apprezzato di più nel tuo cammino scolastico e accademico?

Le persone, i professori e gli amici che ho incontrato e conosciuto. In generale l’aria che si respirava al liceo artistico ed all’Accademia… Luoghi, artistici, aperti  e sensibili. Felice di essere cresciuta in contesti così belli.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Crederci di più!

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